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In linea con quanto proposto dal Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana, il Progetto si propone di integrare l’evoluzione del territorio, con il tessuto preesistente, migliorando contemporaneamente la valenza ecosistemica del territorio rurale. Attraverso gli interventi materiali dei Partecipanti Diretti, il progetto punta a riattivare negli ambienti agricoli residuali la funzione di tessuto connettivo nella matrice ecosistemica di collina alternata a piccole zone umide e retrodunali.
Attivazione di una rete partecipata per allerta e intervento tra agricoltori e Consorzio di Bonifica con formazione e selezione per il conferimento di incarichi di piccole manutenzioni
Ripristino del sistema storico di gestione delle acque meteoriche ed adozione di pratiche di captazione e conservazione nel suolo delle stesse.
Realizzazione e ripristino di sistemazioni idraulico-agrarie tradizionali e loro sfruttamento come rete di connettività per la fauna minore; realizzazione di siti ad hoc in ambito agrario (stagni, laghetti, zone umide)ed attivazione di monitoraggio partecipato della biodiversità.
Rinaturalizzazione mirata di aree umide a elevato valore naturalistico.
Le indicazioni emerse dal progetto possono avere ricadute importanti nell’ambito dell’intera filiera produttiva legata alla coltivazione dei grani antichi. In primis si evidenzia la bontà qualitativa della farina ottenuta dai grani antichi in termini nutrizionali in grado di apportare beneficio (eubiosi) anche a livello del microbioma intestinale.
Inoltre, si è rilevato un positivo effetto della micorrizazione in termini di resistenza e resilienza delle coltivazioni agli stress ambientali caratteristici delle zone in cui si è svolto il progetto. A livello agronomico questi aspetti hanno consentito di ottenere rese soddisfacenti a fronte di pratiche agricole meno intensive, ma che nel loro complesso hanno evidenziato un potenziale effetto di miglioramento della fertilità dei suoli e della biodiversità in accordo con le direttive dell’Unione Europea volte ad implementare l’ecostenibiltà delle pratiche agricole con implementazione dei concetti di neutral climate impact, di zero waste, nutrient effciency utilization, biodiversity improvement e di circular economy.
Il progetto ha inoltre evidenziato le potenzialità a livello di territorio di poter esprimere terroir peculiari e caratteristici che rappresentano un elemento importante per caratterizzare il brand del prodotto legando la qualità dell’alimento alle caratteristiche del territorio.
Ulteriormente i risultati della parte di modellizzazione in relazione al clima presente e soprattutto a quello previsto nei prossimi anni hanno fornito confortanti indicazioni di un andamento positivo che permettono di prevedere aumenti delle rese produttive.
Questi aspetti, unitamente ad ancora possibili margini di miglioramento in relazione all’implementazione del breeding varietale ed al miglioramento degli approcci agronomici volti ad implementarne l’effetto di intensificatore ecologico abbinato all’utilizzo delle micorrize, garantiscono prospettive di ulteriore miglioramento nel futuro con la possibilità di implementare le rese sia in termini di riduzione dei costi che di miglioramento quali-quantitativo.
Tutto questo rende la filiera produttiva più efficiente sotto il profilo della sostenibilità e competitiva a livello di prodotto.
33 partecipanti di cui 4 pubblici (Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, Consorzio di Bonifica Toscana Costa, Unione dei Comuni delle Colline Metallifere, Amministrazione Separata Usi Civici di Capraia) distribuiti sulle isole Elba, Capraia e Giglio.
Tutti i partners privati in quanto agricoltori, ma anche l'intera collettività grazie agli interventi dei partners pubblici e più in generale:
Ultimo aggiornamento
22.01.2024