Promozione della cultura. Promuove un'attività di ricerca, tutela e valorizzazione nel settore dell'agraria scienze connesse o ausiliarie.
Organizza convegni, bandisce concorsi e organizza corsi pratici nel settore di sua competenza.
E' dotata di una biblioteca ed un archivio storico. Tutela e valorizza l’ambiente.
Nota nel sito del Senato della Repubblica --->
L'Accademia di agricoltura nacque come Società Agraria il 24 maggio 1785, per Rescritto sovrano di Vittorio Amedeo III di Savoia, Re di Sardegna, in un periodo di prevalente cultura illuminista.
Gli scopi della Società sono dichiarati chiaramente nel primo Statuto:
"promuovere a pubblico vantaggio la coltivazione dei terreni situati principalmente nei felici domini di S.M., secondo le regole opportune e convenevoli alla loro diversa natura"
si trattava cioè di risolvere, ottenendone anche vantaggi economici, i problemi della produzione agricola e dell’occupazione secondo i concetti illuministici e fisiocratici di quel periodo.
Nel Settecento, con l’avvento delle teorie dell’Illuminismo, anche l’Accademia treiese decise di riconvertire i propri interessi, abban-donando quelli delle lettere e della poesia, per dedicarsi ai problemi più propriamente scientifici, tecnici e socialmente utili, quali lo sviluppo dell’economia e dell’agricoltura.
Ecco, quindi, che nel 1778, nella storica sessione pubblica del 25 novembre, Fortunato Benigni, tra i principali autori del cambiamento, tenne la dissertazione che sanciva la riconversione dell’Accademia dei Sollevati in “Georgica”, con lo scopo di “dare opera ed incoraggiamento a studi razionali e pratici” che valessero a “migliorare l’agricoltura e l’industria, ed a tenere in onore le scienze, le lettere e le arti”.
I risultati raggiunti nella ricerca e nella sperimentazione agricola, pubblicati nel “Giornale di Arti e del Commercio” che l’Accademia stampava, la resero famosa in tutta Europa, tanto che i ministri dell’agricoltura di Francia e Belgio le ordinarono di portare avanti esperimenti a loro spese e lo stesso Bonaparte pensò di farne un centro di cultura agraria della Repubblica Cisalpina.
Più tardi, nei primi anni del XIX secolo, l’Accademia importò dal Meridione d’ Italia una foraggera, nuova per le Marche, la sulla, e la diffuse nella zona determinando in poco tempo la valorizzazione agricola delle immense distese di terreno argilloso che trovarono nella sulla la pianta adatta alla locale rotazione delle colture dando così un notevole impulso alla produzione zootecnica.
Oltre all’acquisto di un orto botanico, dove svolgevano le sperimentazioni agricole, gli Accademici si preoccuparono di gestire una preziosa biblioteca ed un ricco museo che ci sono stati tramandati. Provvidero, inoltre, alla costituzione di un centro di formazione professionale giovanile, rappresentato dalle “Case di lavoro e correzione” dove furono avviati giovani e giovinette per risolvere il problema del vagabondaggio e della disoccupazione.
Furono membri dell’accademia uomini illustri come Volta, Tirabo-schi, Spallan-zani, D’Alembert, De La Lande, Mommsen. Nelle sale del palazzo, alcuni ritratti di studiosi treiesi di indiscutibile fama. Luigi Lanzi (1732), autore del Saggio di Lingua Etrusca e di altre antiche d’Italia ebbe il merito di aver dato avvio all’ erme-neutica etrusca (tentando di fissarne l’ortografia e la morfologia con il confronto del greco e del latino) e di aver legato il proprio nome alla Storia Pittorica d’Italia, prima vera storia dell’arte figurativa italiana.
Luigi Lanzi è sepolto in Santa Croce, a Firenze, tra i grandi della patria. Tra i più munifici sostenitori dell’ Accademia c’è Raffaele Simboli, intellettuale treiese che Donò all’ Accademia l’ appartamento di sua proprietà ad essa attiguo, l’amata collezione di foto di personaggi famosi ed i ritratti, suo e della madre, a firma del pittore futurista Giacomo Balla.
L’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia fu costituita il 16 aprile 1950 in Firenze, presso la Stazione di Entomologia Agraria che ne resterà la sede fino al 1976, in Via Romana, 17, da quattro soci fondatori, alla presenza di un Notaro.
Motto dell’Accademia fu
“CEREBRO FAUCIBUS UTERO AB ORBIS ORIGINE TENENT”
il logo raffigurava una mantide che stringe il mondo con le sue zampe anteriori.
I quattro soci fondatori furono i professori Athos Goidanich (1905-1987), Ordinario di Entomologia Agraria nell’Università di Torino, Guido Grandi (1886-1970), Ordinario di Entomologia Agraria nell’Università di Bologna, Remo Grandori (1885-1955), Ordinario di Entomologia Agraria nell’Università di Milano e Antonio Melis (1891-1963), Direttore della Stazione di Entomologia Agraria del Ministero dell’Agricoltura, a Firenze.
I motivi che indussero questi quattro entomologi a dare corpo all’iniziativa furono soprattutto la complessità biologica degli Insetti (intesi come classe zoologica), la loro importanza nei confronti dell’umanità e conseguentemente la necessità di incrementare il loro studio favorendo e coordinando collegialmente gli sforzi dei migliori cultori di Entomologia in tutte le sue diramazioni, indipendentemente dalla loro posizione professionale. segue --->
L'Accademia Nazionale dell'Olivo è stata fondata il 12 giugno 1960 a Spoleto, in ragione di una centralità geografica e di una tradizione nella ricerca scientifica in campo olivicolo ed oleario che ha consentito alla città l’acquisizione di una posizione di privilegio nel commercio delle varie categorie merceologiche di olio di oliva.
L’Accademia è stata riconosciuta con personalità giuridica nel 1982 ed ha assunto la denominazione di "Accademia Nazionale dell’Olivo e dell'Olio” con D.P.R. n.361/2000. segue --->
Ultimo aggiornamento
15.05.2024