Marco Mancini, Giulia Galli, Roberto Vivoli
Consorzio Di Tutela Del Pane Toscano Dop
Azienda Agricola Pianporcino Di Daniele Bussu
Azienda Agricola Grappi Luchino
Dipartimento Di Scienze Agrarie, Alimentari E Agro-Ambientali (Disaaa-A) dell’Università Di Pisa
Isituto Nazionale Di Fisica Nucleare
In seno al disciplinare di produzione del “Pane Toscano a lievitazione naturale” l’obbiettivo è di definire le tecniche agronomiche, con particolare riguardo alle fertilizzazioni azotate più idonee per migliorare gli aspetti tecnologici e nutrizionali delle produzioni frumenticole. Proprio in tale direzione si è inteso procedere andando a testare e trasferire queste informazioni, al fine di fornire indicazioni sulle tipologie e tempistiche di apporto del fertilizzante azotato e sulle sue implicazioni nella quantità e nella composizione della granella. In tal senso si vuole confrontare un modello di coltivazione basato su fertilizzanti organici, a cessione condizionata dalla mineralizzazione con un modello convenzionale caratterizzato da 2 fertilizzazioni azotate a partire dalla fase di accestimento.
Per gli aspetti di tecnologie alimentari l’obbiettivo è di sommare al tradizionale “effetto madia” che consente di conservare il pane prodotto con la madre acida per 7÷10 giorni, l’utilizzo della tecnologia MAP (Modified Atmosphere Packaging) impiegando film plastici caratterizzati da idonee permeabilità al vapore d’acqua e ad alcuni gas come CO2, N2, O2 e Ar.
Le caratteristiche di permeabilità ad alcuni componenti gassosi e al vapore d’acqua, che contraddistinguono i film polimerici utilizzabili nel confezionamento del pane finito, influenzano in modo rilevante i processi diffusivi che decorrono all’interno di una forma di pane e, in particolare, quelli connessi alla disidratazione di questo prodotto.
Inizio: 16 maggio 2023
Conclusione: 16 maggio 2025
Regione Toscana - SOTTOMISURA 16.2 - PSR 2014-2022
Ultimo aggiornamento
03.12.2024